IL BLSD – La formazione può salvare la vita

Il BLSD: la formazione che può salvare la vita

Ogni anno in Italia vengono colpite dall’arresto cardiaco una media di 60 mila persone, circa 164 persone ogni giorno con percentuali di sopravvivenza vicino allo zero senza che venga effettuato un intervento nell’immediato. In caso di arresto cardiaco, le probabilità di sopravvivenza dell’individuo diminuiscono del 10% ogni minuto se non si interviene prontamente con la rianimazione cardiopolmonare.

Proprio per questo motivo esistono dei protocolli che prendono il nome di BLS e BLSD seguendo i quali è possibile evitare, tramite specifiche manovre di primo soccorso, che un arresto cardiaco e/o respiratorio possa sfociare nella morte o in danni permanenti nel soggetto a rischio.

Questi protocolli possono essere messi in pratica sia da personale sanitario che da cittadini, purché abbiano seguito degli specifici corsi tenuti da personale qualificato e certificato da una delle comunità scientifiche presenti in Italia nel settore.

BLSD e BLSD: quali differenze?

Entrambi non sono altro che acronimi:

  • BLS: Basic Life Support, ovvero Supporto di Base delle Funzioni Vitali;
  • BLS-D: Basic Life Support and Defibrillation, ovvero Supporto di Base delle Funzioni Vitali e Defibrillazione

Come si può intuire dalle definizioni, il BLSD applica alle manovre salvavita anche l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico e automatico. Entrambi sono quindi protocolli che prevedono delle sequenze ben definite che devono necessariamente essere messe in atto nel momento in cui si assiste ad una persona che, potenzialmente, possa essere stata colpita da un arresto cardiaco oppure da tutti quei disturbi che possono sfociare in esso.

Bisogna ricordare che nel momento in cui la respirazione e la circolazione sanguigna si interrompono, l’organismo non riceve più ossigeno, necessario per la vita, avviando così un processo di morte cellulare. Una volta interrotto questo processo grazie alle manovre BLSD/BLSD, le possibilità di sopravvivere aumentano, così come diminuiscono le possibilità di riscontrare eventuali danni a livello cerebrale.

I Corsi BLSD

Come abbiamo visto, oltre ad applicare delle semplici quanto efficaci manovre, risulta fondamentale intervenire per tempo in caso di arresto cardiaco per limitare eventuali danni e salvare una vita. Per garantire un adeguato e tempestivo intervento anche in assenza di medici od operatori sanitari addestrati, alcuni centri di formazione, come ad esempio il Centro di Formazione Accreditato presso la Regione Lazio Bio Invent, propone corsi di BLS, BLS-D e PBLS-D (specifico per interventi in ambito Pediatrico) per operatori sanitari e non, rilasciando anche la Certificazione Ares118 che autorizza il corsista all’utilizzo del Defibrillatore semiautomatico.

I corsi prevedono una parte teorica e una parte pratica, all’interno della quale ci si può esercitare con l’esecuzione delle manovre di primo soccorso su appositi manichini che simulano le situazioni di intervento, naturalmente sotto la supervisione di esperti istruttori che sono pronti a valutare e correggere eventuali errori in fase di rianimazione.

Inoltre, durante la formazione vengono fornite informazioni sull’utilizzo delle manovre di primo soccorso e di defibrillazione su individui adulti, adolescenti e in età pediatrica; al tempo stesso vengono date utili informazioni sulle manovre di disostruzione delle vie aeree causate da un corpo estraneo.

L’importanza del BLSD

La conoscenza delle sequenze BLS-D può rivelarsi di estrema importanza qualora ci si trovi di fronte ad un individuo privo di coscienza che sta sperimentando un arresto cardiaco e respiratorio; pertanto, appare chiaro il motivo per cui è importante che chiunque, operatori non sanitari e laici, siano in grado di praticare le manovre di supporto di base delle funzioni vitali per limitare la frequenza di simili eventi e le morti che ne conseguono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *